OTTOBRE 2019
OTTOBRE 2019
Possiamo dire conclusa anche questa stagione, caratterizzata da molto caldo per tanti, ma anche da improvvisi temporali, la formazione in poche ore di celle temporalesche, i famosi cumulo nembi, portatori di raffiche di vento,pioggia e anche grandine in alcune zone del Pescarese sono caduti chicchi come arance, non certo il massimo della sicurezza in particolare se a bordo ci sono allievi alle prime esperienze di vela. Solo otto gli allievi brevettati in tutta la stagione e altri tre hanno fatto la loro prima esperienza di vela. Di nuovo da solo a ricostruire la mia scuola vela, uscendo tutti i giorni mattino e pomeriggio, suscitando un poco di interesse e curiosità, in particolare con gli addetti alla sicurezza in mare del posto, tanto che, una di questi ne ha parlato con il fratello, Diego, che da tempo aveva espresso il desiderio di fare una prova. Dalla prima uscita ho notato la volontà e la bravura, tanto che in pochissimo tempo ha appreso come armare sia il Laser che il 470 e rimettere tutto in ordine, ho saputo dopo, che oltre a fare gare di nuoto pratica anche il Windsurf, veramente bravo da potergli affidare nuovi allievi, tra cui il suo papà come aiuto istruttore. Ho pensato anche di portarlo a San Benedetto, dal mio amico Andrea Patacca per fargli fare una prova con i suoi ragazzi che partecipano ai campionati Italiani ed Europei, il primo appuntamento è saltato per totale assenza di vento, ma non mi arrendo ci riproverò.
Tra i primi allievi è tornato Marco, nipote di un carissimo amico, venuto lo scorso anno, è diventato veramente bravo, come Enrico, talento naturale, con il DNA della famiglia Capanna, che a soli dieci anni, conduce sia il Laser che il 470, con virate, abbattute, fermo barca, recupero uomo a mare e retromarcia, senza tralasciare i nodi,la nomenclatura, il vento reale e apparente, il centro velico e di deriva e un poco di meteorologia, in particolare quando si può uscire e quando no, in base alle condizioni e previsioni meteo, con semplicità di un adulto professionista. Bravi anche Luca e Andre, che avrebbero voluto continuare anche in Autunno, peccato non poterli accontentare. Ultimi allievi prima della fine stagione Felice e suo figlio raccomandati dal mio amico Gianni Di Domenicantonio. Ho avuto quest’anno il piacere ed il privilegio di avere in barca uno dei Nipoti (veri) Claudio, sempre bravissimo, da ragazzino al Circolo Migliori lo soprannominarono STRAULINO.
Non sono mancate due brevi trasferimenti dalla e per la Croazia. Il primo a Giugno, per la prima volta in auto, veramente molto più comodo, niente bagagli da trasportare e le lunghe attese per l’imbarco comodamente seduti meno di un’ora poi per raggiungere le cascate di Krka, dove, fatta cambusa, fatto un controllo generale della barca ed esplicate le pratiche burocratiche, partenza per Giulianova con piccola tappa nell’isola di Kaprje, con pranzo a base di misto carne alla brace con vista sulla bella baia, Poco più di tredici ore per raggiungere il nostro porto, mare calmo e assenza totale di vento, quindi tutto motore. L’altra trasferta dal nove al dodici Agosto, questa volta non con il titolare ma con il fratello, partenza all’una e trenta, vela e aggiunta di motore, un tempo incerto e minaccioso ci ha preceduto per quasi tutta la traversata e alle quindici circa si era al traverso di Vis nostra meta, ma una telefonata ci comunicava di proseguire fino a Seget , raggiunta dopo oltre quattro ore di navigazione, punto d’imbarco dei nuovi allievi. In attesa del giorno successivo per poter riprendere il traghetto, mentre gli equipaggi riempivano le barche di ogni bene per l’intera settimana, una randa avvolgibile della seconda barca, si era incastrata e non c’era verso che venisse fuori, ho provato a spiegare che il modo di fare non era quello giusto, ma non riuscivano a comprendermi, maledetta ignoranza, non conoscere l’Inglese. Dopo oltre quattro ore di prove e riprove con il rischio di strapparla, hanno abbandonato, la barca non poteva partire, approfittando della loro assenza, mi sono messo al lavoro ed in meno di un quarto d’ora la vela è tornata funzionante, grazie all’esperienza di tanti anni con barche con le rande avvolgibili, soggette a questo problema.
Tutto sommato non possiamo assolutamente lamentarci la salute ci ha assistito, dandomi la possibilità di poter navigare tutta la stagione, la schiena anche se non mi permette di fare lunghe passeggiate e alcuni sforzi non mi ha dato problemi, ma sempre con il terrore di poter rimanere bloccato, come già accaduto. Non posso non ricordare la perdita del carissimo amico Ennio Pomponio, mio primo grande maestro di vela, ricordo sempre i suoi consigli; Tieni la rotta! Sembra un asino ubriaco. Quando la vela inizia a fileggiare o pungere sulla ralinga, cazza o poggia e tantissimi altri. Anche questa cinquantunesima Barcolana è saltata, speriamo la prossima, non vorrei arrendermi. Buon vento o vento largo a tutti e ricordo sempre: IN MARE SI PUO’ AVER BISOGNO ANCHE DEL PEGGIOR NEMICO!!! ziopaolo