Barca a vela
Per il conseguimento della patente nautica sia entro sia oltre le dodici miglia, conoscerete senz’altro com’è composta una barca. La differenza tra una barca a motore ed una a vela e soltanto l’aggiunta di uno o più alberi secondo il tipo d’imbarcazione se a cutter a ketc oppure jawl, la differenza la vedremo in seguito.
Naturalmente la struttura dell’imbarcazione è modificata con delle aggiunte come la scassa dell’albero in pratica, il punto dove è poggiato, che può essere sia in coperta sia sotto, se è poggiato sotto, il foro sulla tuga si chiama mastra; dalle lande, che sono delle lamine d’acciaio fissate alle fiancate per sorreggere lo sforzo che i cavi d’acciaio sopportano per sorreggere l’albero, queste si chiamano sartie e sono alte quelle che vanno fino in testa d’albero e basse quelle che vanno fino a sotto la prima crocetta, dicesi strallo il cavo che sorregge l’albero dalla prua mentre quello di poppa si chiama paterazzo. Queste si possono definire manovre fisse, sono regolate tramite dei tornichetti o arredatoi che ne definiscono la tensione adeguata per ogni tipo d’imbarcazione. All’albero tramite delle pulegge sono collegate delle cime dette drizze che servono per issare o ammainare le vele, in un armamento normale abbiamo, due drizze per randa e fiocco ed una per spi o gennaker. La randa che sarebbe la vela centrale, tramite una canaletta o inferitura sull’albero dove dei garrocci o la stessa vela tramite un cordoncino detto ralinga può liberamente scorrere per essere issata o ammainata. Per la vela di prua fiocco o genoa, dipende tutta dalla sua grandezza, è fissato con dei garrocci allo strallo, nelle piccole imbarcazioni derive in genere, il fiocco è fornito di cavo d’acciaio con redancia (occhielli di plastica o d’acciaio) alle estremità e tramite la drizza, issato o ammainato, gli ultimi ritrovati ed è stato adottato da quasi tutte le imbarcazioni da crociera è il rulla fiocco che non è altro che un avvolgitore, dove la vela invece di essere tolta rimane avvolta allo strallo e quindi con una semplice scotta la vela si avvolge ed esce tranquillamente.
Ci sono anche sistemi dello stesso tipo per la randa avvolta sia all’interno dell’albero che sul boma stesso. Non abbiamo parlato di questo sconosciuto, il boma, molti lo riconoscono dopo poche virate perché qualcuno n’è di solito colpito (in testa).
Il boma, fissato all’albero con uno snodo che ne favorisce i movimenti sia laterale sia verticale ha il compito di tenere la randa distesa e tramite un paranco che ne riduce lo sforzo ed una scotta che ne regolata la tensione, determinerà poi le varie posizioni per le diverse andature. Il paranco in alcune barche è fissato al centro, altre sono dotate di un carrello che ne favorisce lo spostamento laterale, trasto randa.
Per la regolazione del fiocco o genoa, altre due scotte, destra e sinistra nelle barche più grandi regolate da delle rotaie e carrucole dette bauer, nelle piccole imbarcazioni è regolata a mano, nelle più grandi ci sono dei winc che possono essere semplici o con il self tailing che con delle apposite manovelle riducono al minimo lo sforzo per cazzare l’enorme vela.
Saliti a bordo ed una volta individuate le varie manovre che di solito sono sempre quasi uguali, drizza randa a destra drizza fiocco a sinistra drizza spi ancora a destra e molte barche ora hanno anche la scotta randa rinviata vicino alla drizza, le altre cime sono: il tesa base che regola la tensione della base della randa e due cime per le mani di terzaroli, una manovra che consente di ridurre la superficie velica quando il vento rinforza.
Dimenticavo che, le scotte si chiamano così per il bruciore alle mani se si lasciano scivolare, sono trattenute o bloccate da appositi strozzatori di vario genere e tipo o da semplici gallocce.
Zio Paolo